VISITE GUIDATE
VISITE GUIDATE AL CASTELLO, AL BORGO MEDIOEVALE E AL PARCO
APERTI SABATO, DOMENICA E FESTIVITÀ
APERTI 23/12 * 24/12 * 26/12
CHIUSI 25/12
APERTI 27/12 * 28/12 * 29/12
APERTI 30/12 * 31/12 * 1/1/2025
dalle 9:30 alle 19:30
VISITE GUIDATE CON PARTENZE A FLUSSO CONTINUO
*** SENZA BISOGNO DI PRENOTAZIONE ***
*** SENZA BISOGNO DI ALCUNA PRENOTAZIONE ***
I NOSTRI PERCORSI
PERCORSO BAROCCO (75 minuti) €13.00 adulti – €8.00 bambini/ragazzi da 6 a 18 anni
Il percorso di visita BAROCCO permette di ammirare il Teatro delle Uccelliere (divenuto Palazzina della Caccia nel 1800 per volere del proprietario dell’epoca Marchese Francesco Cusani), la facciata barocca, il gazebo d’oriente, i terrazzi, la scalea monumentale, il gazebo d’occidente, il rivellino di guardia alla corte del feudatario ovvero corte delle arti e dei mestieri, la corona del fossato visto dall’alto, il cortile d’onore, la cappella privata, il salone delle feste con l’ affresco inneggiante l’apoteosi delle quattro stagioni, la galleria con la fuga dei salotti, ornati da stucchi ed affreschi di scuola tiepolesca, la biblioteca, la sala delle ceramiche, la stanza da letto e la sala da pranzo.
PERCORSO MEDIOEVO (75 minuti) €13.00 adulti – €8.00 bambini/ragazzi da 6 a 18 anni
Il percorso di visita MEDIOEVO consente di: *entrare e camminare nel fossato prosciugato; *visitare i sotterranei del castello ammirando le antiche cantine col torchio leonardesco ed il caveau delle bottiglie di vino da invecchiamento, le cucine, le dispense, nonché le sale delle libagioni coperte da possenti volte a botte e le stanze per la stagionatura dei salumi; *ammirare il pozzo delle torture e le misteriose bocche ai cuniculi di fuga; *salire la scala segreta che dai sotterranei si inerpica sino ai camminamenti di ronda e dall’alto effettuare il cammino dei guardiani del castello, nascosti dalle merlature e feritoie; *ammirare le caditoie per la difesa piombante contro gli aggressori del castello; *visitare le prigioni poste nell’alto della torre e le sottostante strategiche sale del corpo di guardia; *visitare l’intero piano sommitale del castello, gli alloggi, le sale delle armi ed i refettori delle guardie ivi di stanza; *visitare la fattoria monasteriale all’interno del borgo fortificato.
MAGGIORI INFORMAZIONI
Non sono previste riduzioni di alcun genere perchè tutto il ricavato viene destinato alla manutenzione ordinaria del monumento e al giornaliero restauro conservativo del medesimo.
Per gli altri giorni della settimana bisogna essere almeno 25 partecipanti prenotando via mail minimo 48 ore prima.
I percorsi di visita hanno lo scopo di far ammirare il Castello di Chignolo Po valorizzando la storia del suo secolare regio feudo oltre che della sua mansione lungo la Via Francigena.
Tutto quello che si ammira è la grandiosa opera avviata nel medioevo, ampliata nei secoli XVII – XVIII e dell’attuale enorme lavoro di restauro per fare rivivere una parte di storia della nostra magnifica Italia.
Ricordiamo che :
- Non è possibile fare fotografie e/o video durante la visita guidata.
- I percorsi di visita non sono agibili per coloro che hanno difficoltà motoria.
- I cani di piccola taglia possono accedere all’interno del monumento solamente se portati all’interno di borsa/zaino.
LA NOSTRA STORIA
La parte più antica del Castello, nato come fortezza su di un’altura, è la grande Torre, dalla quale si controllava un lungo tratto del Po (Cuneulus super Padum).
Si ritiene che essa fu fatta costruire da Re Liutprando intorno al 740 d.C., allorché Pavia era capitale dei Longobardi, con lo scopo di servire da fortezza di difesa e di presidio sul Po e sulla “Via di Monte Bardone”, successivamente denominata via Francigena – Romea che collegava il Nord Europa con Roma.
Re Berengario nel 910 d.C. fece dono della Rocca ai monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Cristina, che era situata a pochi chilometri di distanza, diventandone parte integrante della stessa.
Nel 990 l’Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, transitando lungo la Via Francigena al suo ritorno da Roma per Canterbury, indica l’Abbazia di Santa Cristina, col suo Castello, come la XL tappa (mansione).
Davanti al fortilizio, verso settentrione, sorge il Borgo (Ricetto), che fu interamente riedificato nel 1600. Esso si connota come un complesso architettonico protetto all’ingresso da un fossato, da due garitte, e da quattro rivellini (torrioni) ai lati estremi.
Nel 1251 l’Abate dell’Abbazia di Santa Cristina nominò un Feudatario al governo del Castello e degli estesi territori ad esso annessi. Il Castello, in poco tempo, a partire dal XIII secolo, divenne uno dei maggiori Feudi Lombardi, su cui si insediarono dapprima i Pusterla, fino a quando, nel 1340, tale famiglia fu coinvolta in una congiura antiviscontea e ferocemente sterminata.
UNA FORTEZZA PER PAPI, RE E IMPERATORI
Vennero in seguito i Federici e i Cusani, i quali aumentarono al massimo la potenza del Castello, ricevendo altresì continui privilegi e concessioni dai Re e dai Duchi di Milano.
L’investitura dei Cusani, quali feudatari del Castello di Chignolo Po, rimase fino al 1796, data in cui vennero soppressi i Feudi ad opera della Rivoluzione francese.
Dal 1700 al 1730 esso fu ampliato e trasformato da Fortezza medioevale in una vera e propria Reggia settecentesca, dove soggiornarono Papi, Imperatori, Re, Principi e Arciduchi; mentre ad artisti di scuola tiepolesca venne affidata la realizzazione degli stucchi e dei dipinti che impreziosiscono le sale di rappresentanza del Castello.
L’opera fu realizzata per volere e finanziamento del proprietario dell’epoca, il Cardinale Agostino Cusani Visconti (1655 – 1730), che fu Ambasciatore del Papa presso la Repubblica Veneziana ed alla Corte di Luigi XIV a Parigi.
LA STORIA CONTINUA
L’architetto romano Giovanni Ruggeri chiamò maestranze, scultori e pittori veneziani e francesi per far seguire:
- la costruzione del grande parco su oltre 30 ettari di terreno intorno al Castello;
- l’edificazione, al centro del parco, di un meraviglioso fabbricato barocco, con antistante un laghetto, denominato “Palazzo del Tè” o “Palazzina della caccia”;
- la costruzione di giardini, gazebi, ninfei, statue e fontane a ridosso del Castello;
- l’edificazione del Cortile d’Onore, adornato dallo stemma vescovile del Cardinale sul balcone principale, con un elegante ponticello che, scavalcando il fossato, lo collegava al giardino;
- la costruzione dell’intera ala est, con all’interno scenografici appartamenti per gli ospiti, tra cui il famoso “appartamento del Papa”, dedicato a Clemente XI e la camera da letto in cui furono ospitati Napoleone Bonaparte e l’Imperatore d’Austria, Francesco I d’Asburgo.
A seguito di tali Grandiose opere, il Castello di Chignolo Po venne denominato
“La Versailles della Lombardia”